IGIENE ORALE NEL BAMBINO
DA 0 A 12 ANNI

Per curare la salute dentaria dei più piccoli, occorre garantire loro un giusto equilibrio alimentare soprattutto una corretta igiene orale. Fra le domande più frequenti che i genitori ci rivolgono c'è quale sia lo spazzolino migliore da utilizzare per lavare i denti dei bambini e se utilizzare quello normale o quello elettrico.

La risposta non è univoca. Oggi esistono in commercio diversi tipi di spazzolino e bisogna scegliere quello più adatto ad ogni fase di crescita del bambino, ricordando che lo spazzolino è lo strumento più efficace per eliminare la placca e quindi prevenire la carie.
Già nel pancione...
La salute dei denti parte addirittura nel pancione della mamma: eseguire le corrette pratiche di igiene orale, accompagnate da una sana alimentazione con un limitato apporto di zuccheri e un alto contenuto di principi nutritivi, costituisce il primo passo per la prevenzione e la tutela della salute della bocca del bambino.
"In virtù di un processo di trasmissione madre-bambino, sono alte le possibilità che la mamma possa 'infettare' il piccolo con il batterio responsabile della carie, lo Streptococco Mutans. Questo sta a indicare che una elevata presenza di carie nella mamma potrà influenzare in maniera significativa lo sviluppo di carie nel bambino già nella dentatura  da latte",
 spiega Antonella Polimeni, Presidente del Collegio Nazionale dei Docenti Universitari di Odontoiatria.


Da 0 a 3 anni
Fin dai primi mesi di vita del bambino, bisogna pulire le gengive per rimuovere la placca. Si può utilizzare una garzina imbevuta d'acqua o gli appositi pulisci gengiva, acquistabili in farmacia.
Dal momento in cui spuntano i primi dentini si inizia a usare lo spazzolino. I modelli per i neonati hanno setole morbidissime e una testina molto piccola. E' importante proporre il momento dell'igiene orale come un gioco, così che il bambino prenda confidenza con questo strumento e con la prassi della pulizia quotidiana. Quindi è buona norma pulire i denti due volte al giorno con uno spazzolino morbido specifico, senza dentifricio, finché il bambino non sia diventato in grado di sciacquarsi senza ingerire l'acqua necessaria per lavarlo via.
 
E' necessario, pertanto, che il genitore effettui personalmente lo spazzolamento nei primi anni di vita e lo supervisioni fino a quando la manualità del bambino sia sufficiente a garantire un valido spazzolamento. Utili indicatori di raggiunta manualità sono la capacità di allacciare, in maniera autonoma, le scarpe e saper scrivere in corsivo.
Dai 3 ai 6 anni
In questa fase dello sviluppo il bambino acquisisce le sue prime autonomie e spesso vorrà lavarsi i dentini da solo. E' importante iniziare a mostragli quindi come lavarsi i denti, ovvero disegnando con lo spazzolino dei piccoli cerchietti sui denti. Non lasciamo ancora a lui la completa gestione della pulizia dentale! Mamma e papà devono intervenire perché il piccolo non è in grado di compiere bene i movimenti e di farlo per il tempo necessario (2 minuti!). Lo spazzolino ha ancora setole morbide, impugnatura ergonomica e testina piccola. Può essere introdotto il dentifricio, con un minima quantità di fluoro (500 ppm – parti per milione) e ricordiamoci che davvero ne basta una puntina. E' infatti lo spazzolino che rimuove la placca per detersione e non il dentifricio!
E' a partire da questa età che si può introdurre lo spazzolino elettrico, basta che sia un modello studiato per i bambini, perché ha un numero di oscillazioni e rotazione adatto alle gengive dei bimbi e una testina più piccola.
 
Dai 6 ai 12 anni
Con la crescita dei denti permanenti è necessario cambiare la forma dello spazzolino: avrà sempre setole morbide per non danneggiare lo smalto e le gengive, ma più lunghe per penetrare meglio fra gli spazi dei denti. Cambia anche il movimento di pulizia: non più i cerchietti ma il movimento a rullo, ovvero dalla gengiva alla punta del dente, almeno 3 o 4 volte per ogni singolo dente. 
Per quanto riguarda il dentifricio, sempre da usare con moderazione, ancora non possiamo usare quello per adulti, ma uno che contenga fluoro in quantità di 1.000 ppm.